L’Associazione pugilistica Ottavio Tazzi 1928 (di seguito APOT 1928), è un’Associazione sportiva senza fine di lucro che ha iniziato la propria attività nel mese di gennaio 2007.
Scopo dell’Associazione è la diffusione della cultura sportiva e più nello specifico di quella legata al mondo del pugilato.
L’APOT 1928 nasce dalla passione di un gruppo di atleti e tecnici che ha sentito l’esigenza di ricreare quell’atmosfera che si respirava nelle palestre di pugilato nei primi anni 50 e che con la recente globalizzazione si è trasformata riducendosi a mera operazione commerciale.
Il Maestro Ottavio Tazzi, personaggio di fama mondiale, al quale il Presidente e l’intero gruppo direttivo ha voluto dedicare l’Associazione, non ha bisogno di presentazioni. I suoi guanti da passata hanno vibrato sotto i colpi di campioni di tutti i tempi. Solo per citarne alcuni: Rocky Mattioli, Kamel Bou Alì, Valerio Nati, Efisio Galici, Roberto Zanon, Franco Cherchi ed ultimo, ma solo cronologicamente, Giacobbe Fragomeni. Leonardo e Domenico Pasqualetti, allievi dello stesso Maestro Tazzi presso la nota palestra Doria di Milano, apprezzatissimi atleti si sono distinti in campo dilettantistico per stile e doti tecniche. Entrambi Campioni Italiani, Leonardo nei dilettanti e Domenico nei novizi. Leonardo vanta diverse presenze in nazionale. Nell’anno 2011 hanno entrambi conseguito la qualifica di Tecnico di Pugilato e istruttore giovanile.
La missione, forse un pò ambiziosa, è quella di riportare il pugilato ai fasti dei tempi passati avvicinando sempre più ragazzi a questo nobile sport ed insegnare a danzare sul ring per poter volare nella vita.
In questi 6 anni di attività, lo staff tecnico è riuscito a costruire una squadra con la quale ha totalizzato un notevole numero di incontri, scalando la classifica italiana delle società e superando palestre che sono attive da decenni.
La APOT si prefigge di insegnare, a chiunque lo desideri, non soltanto il lato puramente sportivo della “Noble Art”, ma anche ogni virtù che questa intrinsecamente contiene. Lealtà, rispetto delle regole, sacrificio personale, tenacia nel raggiungimento dei risultati, sono alcuni dei valori che possono essere trasmessi anche attraverso l’insegnamento di una disciplina sportiva. L’impegno degli istruttori, degli allenatori, degli atleti più esperti volge, oltre alla preparazione atletica di fondo ovviamente necessaria, a far diventare lo sport uno stile di vita.
(Dal 2016 ha aperto i battenti una seconda sede in Via San Faustino 6 a Milano)
Impara la nobile arte
“Per capire la grande forza di attrazione del pugilato bisogna fare tabula rasa dei cliché che riducono questo sport a un banale atto di violenza o alla leggenda metropolitana del naso schiacciato. L’avversario sul ring rappresenta l’obiettivo che ognuno di noi deve avere per dare un senso ai propri sacrifici. Finito il combattimento, appena suona la campana dell’ultimo round, i pugili si abbracciano. In questo gesto c’è il senso della boxe. L’abbraccio è il rispetto che bisogna avere per le difficoltà della vita. In quel momento riconosci in chi ti sta davanti la tua stessa umanità. Quando ci si trova sul ring si è soli, il pubblico sono gli occhi del mondo e le persone che ami sono il tuo angolo. Si può andare alle corde e poi uscire, finire al tappeto e rialzarsi, sopportare e superare i momenti più negativi.
Il pugilato è la vita.”
“Oltre a un allenamento a 360°, c’è la parte tecnica. Si impara a tirare i pugni, c’è lo sfogo con il sacco, la peretta e lo sparring dove si colpiscono i guantoni dei compagni senza contatto fisico. Durante la lezione di pugilistica si crea una situazione particolare in cui si esprime qualcosa che nella vita quotidiana fa fatica a uscire. Il pugilato aiuta a ritrovare sicurezza soprattutto quando a guidarti c’è chi ha conosciuto a fondo la paura del ring. Non si tratta della paura del dolore fisico ma di qualcosa che sta nel nostro profondo. Un pugile teme l’imprevisto, ha il dubbio di non farcela, pensa di non essere all’altezza della situazione. Una situazione mentale e psicologica che è fondamentale sapere affrontare e trasformare in energia positiva”
“Tutto parte dalla posizione, dai piedi e dalle gambe. È una questione di armonia tra gambe, bacino e braccia. Il movimento di rotazione del corpo non coinvolge solo le spalle e la cosa difficile è sapersi coordinare. Dalla posizione di guardia si parte e si ritorna, è l’inizio e la fine del movimento per tirare un pugno. La potenza del colpo è frutto di una danza che si prepara in allenamento ballando attorno al sacco e girandogli attorno dentro e fuori imparando a schivare. Il pugno è l’ultima cosa, l’importante è stare in piedi, muoversi e sentirsi vivere."
Milano (Via San Faustino 6)
Lun 12.45 - 18:00 - 19:30
Mer 12.45 - 18:00 - 19:30
Ven 12.45 - 18:00 - 19:30
San Donato (Via Tagliamento 15)
Lun 12.45 - 17.15 - 18.15 - 19.15 - 20.15
Mer 12.45 - 17.15 - 18.15 - 19.15 - 20.15
Ven 18.15 - 19.15 - 20.15
Il corso per i bambini (6-10 anni) è quello delle 17:15 ed inizia il 23 Settembre.
Il corso per i ragazzi (11 anni +) è quello delle 18:15.
Per qualsiasi informazione telefonare al numero 331 997 2595 per la sede di S. Donato Milanese o 351 891 7116 per la sede di Milano.
Se vuoi partecipare alle lezioni di prova, scegli un giorno, un orario e vieni a trovarci munito di certificato medico per attività sportiva non agonistica e di elettrocardiogramma sotto sforzo o a riposo! Ti aspettiamo!